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Leggi di piùLa dipendenza sessuale, o ipersessualità, è un disturbo della sessualità che riguarda molte persone che spesso, però, cercano di negare e minimizzare il problema. Per tale motivo è molto importante riconoscerlo, per non sottovalutarlo, cercando delle giustificazioni inappropriate al problema.
L’ipersessualità è denominata anche dipendenza sessuale, o dipendenza dal sesso (sexual addiction o sexual dependence in inglese) e rappresenta un disturbo dalle mille sfaccettature e implicazioni, per cui chi ne è affetto arriva a depersonalizzare il sesso. La sua attività sessuale, infatti, si aliena completamente dalla sfera personale ed emotiva, e non tiene considerazione alcuna dei sentimenti propri e altrui.
La persona che soffre di ipersessualità, inoltre, è portata ad abbattere tutte le barriere di inibizione del comportamento sessuale che, dunque, potrebbe verificarsi con qualsiasi soggetto (animato e non), in qualsiasi luogo e modalità. La dipendenza sessuale, infatti, spesso può sfociare in una masturbazione “incontrollata”.
In quest’ottica è possibile affermare che l’ipersessualità rappresenta un fallimento per ciò che riguarda il controllo dei propri impulsi sessuali, nonché della compulsione stessa che li muove. La dipendenza dal sesso, infatti, come tutte le altre forme di dipendenza, quali l’alcool e le droghe, crea un circolo vizioso per il cui il paziente si trova a vivere tra momenti di assuefazione ed altri caratterizzati da crisi di astinenza.
Chi è affetto da dipendenza sessuale, infine, generalmente non manifesta soddisfazione a livello personale, cosa che lo porta ad avere spesso contrasti e situazioni difficili per quanto riguarda la sfera dei rapporti umani.
La sua disfunzione diventa un limite, che influisce negativamente sulla sua vita privata, lavorativa, familiare, amorosa, ecc… Questo accade perché chi è affetto da ipersessualità ritiene che il sesso sia la cosa più importante, quella primaria al favore della quale tutto il resto può essere sacrificato (gli amici, la famiglia, il lavoro, la salute, ecc…).
Il paziente che soffre di questa dipendenza, inoltre, mette in atto il sesso in modi variegati, che possono includere: masturbazione, rapporti a pagamento (prostituzione), continue fantasie sessuali, esibizionismo, sadomasochismo, voyeurismo, dipendenza da materiale pornografico (film, video, hot chat, hot call, ecc…), sino all’ipersessualità all’interno di un rapporto di coppia stabile.
Soffrire del calo del desiderio sessuale in alcuni casi significa avere una scarsa motivazione nella ricerca degli stimoli. Un soggetto che, ad esempio, se stimolato adeguatamente accetta l’offerta sessuale e ne gode, può soffrirne se è soltanto “ricettivo” o “finge di provare piacere”.
Molte persone che lamentano un calo del desiderio, infatti, hanno una vita sessuale attiva, sebbene il numero dei rapporti sessuali sia di solito esiguo. A mantenerli attivi, sotto questo punto di vista, è spesso la
Preliminarmente va specificato che l’ipersessualità non va confusa con la condizione di chi “apprezza” l’attività sessuale e prova piacere nel praticarla di frequente. In chi è affetto da dipendenza del sesso, infatti, manca la capacità di scegliere in quali modi e tempi praticarlo, nonché la capacità di controllare le proprie pulsioni.
Accade spesso di riscontrare, nella terapia di colui che manifesta ipersessualità, che il soggetto manifesta questa dipendenza in concomitanza con altri disturbi. In particolar ci si riferisce al disturbo bipolare e alla depressione.
In questi casi, allora, il momento dell’atto sessuale risulta essere una tecnica che il paziente utilizza per gestire l’umore e lo stress, situazione che sfuggono generalmente dalla sua sfera di controllo.
Osservando la questione sotto un punto di vista psicologico e biologico, invece, è possibile affermare che l’ipersessualità dipende, alcune volte, da anomalie che riguardano alcuni circuiti neuronali comuni. Tali anomalie, inoltre, possono essere tra le cause delle altre dipendenze di vario genere, nonché di problematiche altrettanto gravi, quali i disturbi della personalità, i disturbi affettivi, i problemi di ansia, sino ad arrivare a delle vere e proprie psicosi.
Personalmente, inoltre, ho riscontrato, nel corso della mia esperienza, che l’ipersessualità condivide molti aspetti con il disturbo ossessivo-compulsivo.
L’ipersessualità, infatti, è un miscuglio di emozioni negative, quali frustrazione, ansia e paura, che vengono poste sotto una gestione patologica. Un altro aspetto che interessa il disturbo della dipendenza sessuale è la sensazione di assenza emotiva, che crea in chi ne è affetto una sensazione di vuoto e solitudine totale. Spesso, dunque, chi soffre di ipersessualità lamenta di “sentirsi solo” o di “sentirsi incompreso” da coloro che gli stanno intorno.
Guarire dall’ipersessualità è possibile, tramite l’aiuto di un esperto e una forte motivazione personale alla base. Nella mia esperienza personale, ho sempre riscontrato effetti positivi generati dalla mia attività psicoterapeutica, che si serve del metodo integrato.
Per metodo integrato di intende un’alternanza tra la psicoterapia, sia individuale che di gruppo, e, in alcuni casi, l’uso dei farmaci prescritti da un altro professionista, con cui collaboro in questi casi.
Svolgere terapia di gruppo, inoltre, è particolarmente utile per il paziente, che in questo modo riesce ad alleviare il proprio senso di colpa, l’esigenza di nascondersi, e la sensazione di essere solo.
Nel corso della terapia, infatti, è importante che il paziente di senta ascoltato e sostenuto, non solo da parte dell’esperto e dei proprio cari, ma anche da una comunità che lui avverte “vicina”.
Qualora anche tu sentissi il bisogno di affrontare insieme ad un professionista questa problematica o altre di varia natura non esitare a contattarmi o a raggiungermi in sede per un primo colloquio conoscitivo totalmente gratuito e senza impegno.
Dott. Cristiana Prada, Psicoterapeuta e Sessuologa
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